Come ormai tutti sapete sono un’appassionata di viaggi ma forse non sapete ancora che sono un’appassionata di misteri, ebbene si , sono una di quelle che crede agli alieni, ai folletti alle fate e pure agli unicorni 🙂
Ho sempre creduto nel sovrannaturale ma, ovviamente non sono una sciocca credulona che crede ai filmati sulle sirene che girano su internet, però penso che ci siano delle energie positive e negative che ci circondano e credo che lo spirito continui ad esistere dopo la nostra esistenza mortale.
Detto questo, dopo che probabilmente avrete tolto il like dal mio blog 🙂 (pazienza , pochi ma buoni ) volevo parlarvi di un luogo davvero inquietante che si trova in un isoletta del Messico chiamata Isla de las Munecas , ovvero isola delle bambole.
Quest’isola si trova all’interno del lago Xochimilco ed è uno dei tanti isolotti artificiali destinati all’agricoltura, queste isole erano talmente rigogliose che venivano chiamate giardini galleggianti.
Diciamo che se mi trovassi a fare un viaggio in Messico, luogo molto affascinante in cui sicuramente io e il mio caro avventuriero andremo in futuro, non disdegnerei una bella visitina su quest’isola, consapevole del fatto che, non dormirò poi per settimane e che per andare al bagno la notte accenderò tutte le luci possibili che nemmeno Las Vegas sarebbe più illuminata!!!
Ovviamente ormai arrivati a questo punto vorrete sapere che storia si cela dietro questo inquietante luogo , ora vi racconto 🙂
Tutto ebbe inizio nel 1950 quando un uomo,Julian Santana Barrera, occupò uno degli isolotti del lago, vivendo in una capanna, da lui stesso costruita.
La particolarità fu che il misterioso individuo non usò l’isola per coltivare frutta e verdura, ma bensì per produrre combustibile.
Accadde qualcosa di terribile in quel lago, una ragazzina morì davanti agli occhi di Julian e lui impietrito dalla paura non fece nulla, da allora fu attanagliato dal rimorso e disse a tutti di essere perseguitato dallo spirito di quella ragazzina fino a quando, un giorno, dal lago arrivò a riva una bambola, la raccolse e interpretò quel fatto come un segno del destino , la appese ad un albero come protezione e da allora nella sua follia continuò a collezionarle ed appenderle ai rami degli alberi.
Qualche anno dopo fu trovato morto nello stesso luogo in cui annegò quella ragazzina.
Ovviamente in queste storie c’è una parte di verità e una parte di racconti , ciò non toglie che , ad oggi, l’isolotto sia meta di curiosi turisti che , come me, sono attratti da ciò che è inspiegabile, che dite voi ci andreste??? 🙂