In queste settimane vi ho raccontato alcune aneddoti sul mio viaggio in Polonia , ma ho lasciato questo per ultimo, forse perchè è stata l’unica nota stonata.
Si cenava tranquillamente in un bel ristorante italiano nella suggestiva piazza principale di Wroclaw, la serata calda ci ha permesso di mangiare all’aperto e godere del panorama intorno a noi.
Tra chiacchiere , programmi successivi per il viaggio e ottime bruschette la serata scorre veloce, ad un certo punto il mio compagno si sposta per andare in bagno all’interno del ristorante e io mi guardo intorno, curiosa come sempre e osservo le persone, amici che chiacchierano spensierati, famiglie di turisti con bambini che girano allegramente scegliendo tra la moltitudine di ristoranti che la città offre, cagnolini coi padroni che girano per la passeggiata serale, insomma, la piazza è gremita e l’aria è festosa, ma qualcosa attira la mia attenzione, una coppia giovane, li vedo da lontano e noto dei movimenti strani, strattonamenti, piccole spinte, penso ad un gioco tra i due, magari hanno bevuto troppo e scherzano in modo un po strano, man mano si avvicinano e riesco a vedere meglio, una coppia sui 25/ 28 anni , ben vestiti, lei magrissima su dei trampoli da 15 centimetri, lui jeans e camicia bianca.
Non avevo visto male, gli strattoni si trasformano in percosse, lui la prende per un braccio e la spinge, poi la prende per i capelli , lei piange, il suo viso è una maschera di trucco, lui pare ubriaco fradicio, io inizio ad agitarmi e penso, ora qualcuno lo fermerà, c’è tanta gente intorno, tutti vedono e nessuno fa nulla, la mia agitazione sale quando lui la sbatte contro un muro, e lei continua a stargli accanto come drogata dal fascino di questo essere inutile, cerco lo spray antiaggressione nella mia borsa, niente, l’ho lasciato in albergo, come ripiego cerco l’asta della go-pro da usare come manganello , mi sto sentendo male e non so cosa fare, finalmente si avvicina una coppia , una ragazza porta via questa sventurata e il fidanzato della coppia resta con quell’essere inutile, forse per placarlo, gli parla tranquillamente e mi chiedo come faccia, visto che il mio unico desiderio in quel momento era spargere il suo sangue per tutta la piazza.
Nel frattempo è tornato il mio fidanzato che cerca di calmarmi,mi conosce , sa che starò male per il resto della serata.
Quel senso di impotenza, quella furia omicida dalla quale sono stata pervasa, quella rabbia nel vedere l’accettazione della gente per quello che stava accadendo, l’accettazione di quella giovane donna percossa per la sua condizione, è stata laprima e spero ultima volta che assisto ad una scena simile.
Rientrata in albergo ho messaggiato con una delle mie amiche polacche, che tristemente mi ha risposto, welcome in poland…. questi vermi hanno un nome , vengono chiamati damski bokser, picchiatori di donne, in una terra in cui è radicata purtroppo ancora la cultura della donna succube che deve subire le angherie e tacere, terra in cui la gente vede e pensa che sia normale tutto ciò, questo mi fa tanto male, perchè è compito delle donne salvaguardarsi da questi schifosi, reagire e lottare, se non si vuole che un domani le loro figlie subiscano le stesse pene.
Ho pensato fosse doveroso per me raccontarvi anche questo spiacevole aneddoto, perchè come le cose belle, anche questo fa parte della vita e del bagaglio culturale che il viaggio mi ha dato…